Sharazad Ristorante Persiano

Sharazad Ristorante Persiano
Via Mercanti, 3
Turin
011 561 2455
ristorantepersianosharazad.it

Provato Sabato 13 Febbraio 2016 per cena
Era da un po’ di tempo che non andavamo in questo locale.
Abbiamo preso:
  • Frittata con datteri: veramente buono, ho provato a rifarla a casa ed è venuta uguale
  • pollo con riso:
  • kebab con riso egiziano:
  • baklava
  • budino di riso
  • Birra moretti
Il tutto per 35 Euro.
Giudizio: buono, vogliamo ritornarci.

Il Club

Il Club

Il Club

C’è una casa a La Boca dell’inferno e sulla costa cilena, dove vivono una suora e quattro preti sconsacrati. Perché ciascuno a suo modo ha profanato la sacralità della vita. La vita degli altri, dei bambini che hanno abusato, di quelli che hanno venduto, degli uomini e le donne che hanno tradito e di Sandokan, un infelice senza tetto e senza amore che accompagna gli spostamenti di padre Lazcano, prete pedofilo appena arrivato a destinazione. Traslocato a La Boca, Lazcano ha violato Sandokan da bambino, che adesso come un tarlo lo consuma dentro e lo aspetta fuori dalla porta. Sfinito dalla sua colpa, l’aguzzino si spara sotto gli occhi della vittima, avviando l’indagine di padre Garcia, gesuita e psicologo deciso a fare chiarezza sul suicidio e a interrompere presto il loro buen retiro.

Giudizio: molto forte, la chiesa non ci va una bella figura con questo film

Dual Ristorante Pizzeria

Dual Ristorante Pizzeria  
Via Cesare Battisti, 17/d
10123 Torino
Phone: 0118802647

Provato il 14 Febbraio 2016 per pranzo
Il locale è composto da una enorme sala quadrata, d’estate mettono qualche tavolo direttamente sulla piazza.
Il servizio è stato molto veloce e preciso, senza alcun problema.
Abbiamo preso:
Pizza margherita di bufala “alla romana”: si può scegliere “alla romana” o “alla napoletana”, ottima
Spaghetti alle vongole: buoni, spaghetti forse un po’ troppo al dente ma molto buoni
Torta sacher: buona, forse un po’ troppa marmellata ma il cioccolato è perfetto
Caffè
Acqua

Giudizio: buono, da provare di nuovo prendendo un hamburger che sembravano molto belli.

Quello che non uccide. Millennium. Vol. 4 di David Lagercrantz

Quello che non uccide. Millennium. Vol. 4 di David Lagercrantz

Quello che non uccide. Millennium. Vol. 4 di David Lagercrantz

Da qualche tempo “Millennium” non naviga in buone acque e Mikael Blomkvist, il giornalista duro e puro a capo della celebre rivista d’inchiesta, non sembra più godere della popolarità di una volta. Sono in molti a spingere per un cambio di gestione e lo stesso Mikael comincia a chiedersi se la sua visione del giornalismo, per quanto bella e giusta, possa ancora funzionare. Mai come ora, avrebbe bisogno di uno scoop capace di risollevare le sorti del giornale insieme all’immagine – e al morale – del suo direttore responsabile. In una notte di bufera autunnale, una telefonata inattesa sembra finalmente promettere qualche rivelazione succosa. Frans Balder, un’autorità mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale, genio dell’informatica capace di far somigliare i computer a degli esseri umani, chiede di vederlo subito. Un invito che Mikael Blomkvist non può ignorare, tanto più che Balder è in contatto con una super hacker che gli sta molto a cuore. Lisbeth Salander, la ragazza col tatuaggio della quale da troppo tempo non ha più notizie, torna così a incrociare la sua strada, guidandolo in una nuova caccia ai cattivi che punta al cuore stesso dell’Nsa, il servizio segreto americano che si occupa della sicurezza nazionale. Ma è un bambino incapace di parlare eppure incredibilmente dotato per i numeri e il disegno a custodire dentro di sé l’elemento decisivo per mettere insieme tutti i pezzi di quella storia esplosiva che Millennium sta aspettando.

Giudizio: Passabile, leggetelo solo se siete degli appassionati di informatica e di sicurezza informatica (Blackphone, RSA, Curve Ellittiche, ecc.) altrimenti è una noia mortale.

Il figlio di Saul

Il figlio di Saul

Il figlio di Saul

Ottobre 1944. Saul Ausländer è un ebreo ungherese deportato ad Auschwitz-Birkenau. Reclutato come sonderkommando, Saul è costretto ad assistere allo sterminio della sua gente che ‘accompagna’ nell’ultimo viaggio. Isolati dal resto del campo i sonderkommando sono assoldati per rimuovere i corpi dalle camere a gas e poi cremarli. Testimoni dell’orrore e decisi a sopravvivervi, il gruppo si prepara alla rivolta prima che una nuova lista di sonderkommando venga stilata condannandoli a morte. Perduto ai suoi pensieri e ai compagni che lo circondano, Saul riconosce nel cadavere di un ragazzino suo figlio. La sua missione adesso è quella di dare una degna sepoltura al suo ragazzo. Alla ricerca della pace e di un rabbino che reciti il Kaddish, Saul farà la sua rivoluzione.

Giudizio: bello, da vedere, drammatico, un po’ difficile da seguire in quanto le riprese sono fatte tutte con steadycam ed è recitato in tedesco/ungherese/ebraico con sottotitoli in italiano.

Il ponte delle spie

il ponte delle spie

il ponte delle spie

Brooklyn, 1957. Rudolf Abel, pittore di ritratti e di paesaggi, viene arrestato con l’accusa di essere una spia sovietica. La democrazia impone che venga processato, nonostante il regime di guerra fredda ne faccia un nemico certo e terribile. Dovrà essere una processo breve, per ribadire i principi costituzionali americani, e la scelta dell’avvocato cade su James B. Donovan, che fino a quel momento si è occupato di assicurazioni. Mentre Donovan prende sul serio la difesa di Abel, attirandosi l’incomprensione se non il disprezzo di sua moglie, del giudice e dell’opinione pubblica intera, un aereo spia americano viene abbattuto dai sovietici e il tenente Francis Gary Powers viene fatto prigioniero in Russia. Si profila la possibilità di uno scambio e la CIA incarica Donovan stesso di gestire il delicatissimo negoziato.

Giudizio: bello ma l’ho trovato un po’ lungo (2 ore e 20 minuti), un po’ lento, Tom Hanks invecchiando sta diventando un attore un po’ noioso.

Battute:

“Servirebbe ?” – La spia russa Abel risponde all’avvocato Donovan alle sue domande in questo modo.

L’ uomo di Marte di Andy Weir

L' uomo di Marte

L’ uomo di Marte

Mark Watney è stato uno dei primi astronauti a mettere piede su Marte. Ma il suo momento di gloria è durato troppo poco. Un’improvvisa tempesta lo ha quasi ucciso e i suoi compagni di spedizione, credendolo morto, sono fuggiti e hanno fatto ritorno sulla terra. Ora Mark si ritrova completamente solo su un pianeta inospitale e non ha nessuna possibilità di mandare un segnale alla base. E in ogni caso i viveri non basterebbero fino all’arrivo dei soccorsi. Nonostante tutto, con grande ostinazione Mark decide di tentare il possibile per sopravvivere. Ricorrendo alle sue conoscenze ingegneristiche e a una gran dose di ottimismo e caparbietà, affronterà un problema dopo l’altro e non si perderà d’animo. Fino a quando gli ostacoli si faranno insormontabili…

Giudizio: Bello, da leggere se siete appassionati di fantascienza, anche se in questo caso ho trovato che il film supera il libro.

 

Fassoneria

Fassoneria
Via S. Massimo, 17, 10123 Torino
Phone: 011885543

Provato il 12 Dicembre 2015 per cena

Il locale è composto da 3 sale sullo stesso piano abbastanza piccole. Se pensate di andare per cena verso le 20 dovete prenotare (che tristezza…anche per un misero hamburger si deve prenotare…). Il servizio è stato veloce, forse anche perchè erano le 22:15 e non c’era quasi più nessuno.
Abbiamo preso:

  • Hamburger BBQ: buono ma c’è molta salsa BBQ affumicata, deve piacere.
  • Bismarck burger: buono, molto proteico
  • patatine fritte: pessime, salate, erano molli (credo che eran un avanzo vista l’ora e le hanno scaldate al microonde…)
  • Birra media bionda alla spina: buona
  • Acqua naturale
  • Dolce al cioccolato: molto buono, fatto in casa, originale
  • Caffè: cattivo, sapeva di bruciato, meglio correggerlo con un po’ di latte.

In due abbiamo speso 28 Euro. Circa 5 euro in più rispetto alla concorrenza.

Giudizio: discreto, passabile, unica nota positiva che gli hamburger sono da 150 gr di carne.

Dio esiste e vive a Bruxelles

Dio esiste e vive a Bruxelles

Dio esiste e vive a Bruxelles

Dio esiste e vive a Bruxelles con una moglie timorosa e una figlia ribelle. Il figlio, più celebre di lui, è fuggito molti anni prima per conoscere gli uomini più da vicino, morire per loro e lasciare testimonianza e testamento ai suoi dodici apostoli. Egoista e bisbetico, Dio governa il mondo da un personal computer facendo letteralmente il bello e il cattivo tempo sugli uomini. Ostacolato da Ea, decisa a seguire le orme del fratello e a fuggire il ‘suo regno’, la bambina si ‘confronta’ con JC (Jesus Christ) ed evade dall’oblò della lavatrice. Espulsa dentro una lavanderia self-service infila la via del mondo, recluta sei apostoli e si prepara a combattere l’ira di Dio, a cui ha manomesso il computer e di cui ha denunciato il sadismo, spedendo agli uomini via sms la data del loro decesso.

Giudizio: ironico, divertente, irriverente, o piace o non piace. Diventa un po’ noioso verso la fine.

Benoît Poelvoordeè è molto bravo nell’interpretare Dio.