Turet

Turet
Via Santa Teresa, 23, 10121 Torino
Phone: 0115063050

Provato il 4 Agosto 2016 per cena

Era da un po’ di tempo che lo volevamo provare. Solo che al ristorante al piano alto si deve prenotare mesi prima, oltre che costa più caro e l’hamburgheria al piano terra ha i maxi schermi e fanno sempre vedere delle partite di Sky (si chiama Sports Bar…)

Abbiamo preso:
Hamburger con scamorza e melanzana: buono, la carne di Angus (se è vero…) è buona e il gusto della carne è più forte e diverso dal Fassone utilizzato dalle altre hamburgherie di Torino
Hamburgheria classico
Birra chiara della Poretti

Abbiamo speso circa 30 Euro per 2 persone. Un po’ più caro degli altri di circa 10 Euro.

Giudizio: Buono, un po’ diverso dagli altri. Servizio ottimo, cameriere simpatico. Peccato che appena riprendono le partite di calcio non ci potrò più andare per un po’ di tempo….

Sangue Blu di Pieter Aspe

Sangue Blu

Sangue Blu

Marcus Heydens, un uomo appartenente alla ricca borghesia della città e iscritto alla locale loggia massonica, viene ritrovato impiccato nel salone della sua antica ed eccentrica dimora. Il commissario Van In, incaricato di seguire la nuova inchiesta, non si trova in piena forma, scosso com’è dalla notizia che la sua compagna Hannelore ha da poco avuto un incontro con il suo amore di gioventù, Valentijn. Che l’uomo sia il figlio della vittima e che rappresenti una minaccia per la vita di coppia di Van In sono due elementi chiave attorno a cui si srotola questa nuova storia del commissario più conosciuto di Bruges. Indagine che si rivela molto più complessa di come si era presentata: di suicidio non si è trattato e attorno alla vita apparentemente discreta di Marcus Heydens si addensano elementi oscuri che conducono a contorti intrecci che si svolgono nelle alte sfere della massoneria. La situazione viene ulteriormente complicata dalle liti e dalle incomprensioni che minacciano il rapporto tra Van In e Hannelore, la quale deve destreggiarsi tra la gelosia del commissario e la forte attrazione che continua a legarla a Valentijn.

Giudizio: Orrendo. Non mi è piaciuto per nulla. La trama è molto banale: sembra un problema di trafficking (gli scrittori nordici scrivono parecchio su questo tema) ma poi si rivela tutt’altro. Un libro scritto nel 2000 e tradotto in italiano solo nel 2014 (lo si capisce in quanto non c’è ancora l’euro…). Inoltre fa vedere una immagine dei belgi e dei reali veramente scadente. Passano tutto il tempo a bere birra duvell e altri svariati superalcolici. Mi spiace ma Pieter Aspe non mi ha convinto.

La Notte del Giudizio: Election Year

La notte del giudizio - Election Year

La notte del giudizio – Election Year

Durante la campagna elettorale presidenziale americana prendono piede le proteste contro la “notte del giudizio” che alcuni ritengono sia solo un metodo del governo per ridurre la popolazione povera e le relative spese di assistenza. La candidata alla presidenza senatrice Charlie Roan – che visse una terribile esperienza 18 anni prima durante uno dei primi “sfoghi” – intende eliminare la notte in cui ogni crimine è concesso. Ma i cosiddetti Nuovi Padri Fondatori, che l’hanno introdotta, non stanno con le mani in mano. Sostengono Edwidge Owens, un religioso rivale di Charlie, ma soprattutto vogliono usare la prossima notte del giudizio per eliminare la rivale.

Giudizio: passabile, non ha niente a che vedere con il primo e il secondo della serie. Si può evitare di vederlo.

Chen Lon

Ristorante Chen Lon
Via Principi d’Acaja 35h – Torino
+39 0114345441
Martedi – Domenica Chiuso lunedì
pranzo : 12:00 – 14:45
Sabato: 19:00 – 23:30
info@ristorantechenlon.it
http://www.facebook.com/ristorantechenlon

Provato il 3 Agosto 2016 per cena
Il ristorante di trova subito diesto alla stazion di Porta Susa. Il risostante ha una sola sala abbastanza grande ma non stracolma di tavolini ed ha anche il dehor fuori.

Involtini vietnaminiti: buoni, croccanti e con poca pasta
Ravioli di carne cotti alla piastra: ottimi, la pasta che li avvolge e molto sottile
Ravioli all’erba cipollina: discreti, il gusto dell’erba cipollina è molto forte ma non rovina il sapore
Maiale in agrodolce: molto buono, poca pastella e l’agrodolce è molto delicato, non sembra chimico
Anatra all’arancia: ottima, la carne di anatra è morbida e gustosa all’interno e croccante in superficie
Leggera frittura di banane in sfoglia: Ottimo!
Birra Heineken
Acqua naturale
Caffè

Pagato poco meno di 50 Euro ma la qualità si vede, ovviamente si paga 20 euro in più rispetto agli altri ristoranti cinesi ma ne vale la pena.

Giudizio: Ottimo, da provare altre volte con altri piatti originali cinesi.

Cell

Cell

Cell

Basato sull’omonimo romanzo di Stephen King, Cell è un film interpretato da John Cusack (ricordiamo il grande successo di 1408) e Samuel L. Jackson in cui tornano i temi e le ossessioni del famoso scrittore americano che, come spesso è già accaduto per altri film, è anche il co-autore della sceneggiatura.
Un misterioso segnale comincia a diffondersi attraverso i cellulari rendendo le persone una sorta di macchine assassine; il disegnatore Clay Riddel (John Cusack) riesce a scampare a questa epidemia ma è costretto ad affrontarla per raggiungere suo figlio, insieme al conducente della metro Tom McCourt (Samuel L. Jackson) e alla giovane Alice. Tutto il mondo si sta completamente autoannientando ma soltanto pochi superstiti riescono stranamente a non essere colpiti da questo “male”. 

Giudizio: passabile, si può vedere, fa capire molto bene quanto ormai la popolazione mondiale è dipendente dal cellulare/smartphone.

 

Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più di Giacomo Mazzariol

Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più

Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più

Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire “supereroe”. Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sì, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l’adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era così sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico. Con “Mio fratello rincorre i dinosauri” Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.

Giudizio: Bello, assolutamente da leggere in quanto è un libro breve (meno di 200 pagine) e lascia qualcosa, fà riflettere. Consigliato.

Questo il video che aveva pubblicato Giacomo su You Tube:

Il potere del cane di Don Winslow

Il potere del cane

Il potere del cane

Art Keller è un poliziotto ambizioso, con una mentalità da crociato, deciso a combattere in prima fila la guerra che gli Stati Uniti hanno lanciato contro il traffico internazionale di droga. Miguel Angel Barrera è il boss della Federación, il cartello che riunisce tutti i narcos messicani, e i suoi nipoti, Adàn e Raùl, smaniano all’idea di ereditarne l’impero. Nora Hayden, dopo un’adolescenza complicata, è diventata una prostituta d’alto bordo, sempre in bilico tra il cinismo più spinto e un insolito senso morale. Padre Parada è un sacerdote nato e cresciuto in mezzo al popolo, potente quanto incorruttibile. Sean Callan è un ragazzo irlandese di Hell’s Kitchen che si è trasformato quasi per caso in un killer spietato, al soldo della mafia. Sono tutti, in modo diverso, coinvolti nel mondo feroce del narcotraffico messicano: una guerra senza esclusione di colpi, che coinvolge sicari senza scrupoli e politicanti corrotti, i servizi segreti americani e la mafia, tra inganni, tradimenti, vendette spietate. Una guerra dove non esiste innocenza possibile, e dove è sempre in agguato, pronto a esplodere, il male assoluto: quella demoniaca crudeltà di uomini e cose cui una millenaria tradizione ha saputo dare un solo nome, evocativo quanto misterioso. Il potere del cane.

Giudizio: orrendo, pessimo, non ne vale la pena, lento, non si capisce niente, l’ho interrotto al 10%… Sono stufo di leggere libri orrendi; da ora in poi interrompo la lettura del libro se lo ritengo shifoso. Leggere richiede tempo e deve essere piacevole, quindi se il libro è pessimo lo interrompo e passo al prossimo.

Gli invisibili di Oren Moverman

Gli invisibili

Gli invisibili

George è un senzatetto, ma non lo ammette nemmeno con se stesso. La sua esistenza è un’odissea che si consuma nella ricerca di qualcosa da bere e mangiare e di un letto per dormire, in una New York che è il luogo più idoneo a generare e perpetuare l’esistenza di chi si appoggia ad un sistema sociale che assiste ma non aiuta, perché ragiona solo in termini di numeri, scartoffie e gradi di temperatura (sotto una certa soglia, a Manhattan, non si ha diritto a soggiornare in un pronto soccorso, se non si ha di dove andare).
Gli invisibili segue George nella sua perpetua peregrinazione, documentando i suoi incontri con altri disperati come lui, con assistenti sociali ben intenzionati che usano l’ironia e la rassegnazione come lame di coltello, con giovinastri che lanciano oggetti ai barboni e vegani gentili pronti ad offrire un piatto di riso. E con Maggie, la figlia che George ha abbandonato a 12 anni, lasciandola nelle mani della nonna materna mentre lui precipitava giù per la tana del coniglio. La sua favola nera, da quel momento in poi, è quella di Alice nel paese degli orrori, personificazione dell’incubo più condivisibile dei nostri tempi: la perdita di un lavoro, di una casa, e dunque di un’identità.

Giudizio: passabile, drammatico, triste, un po’ lento, deve fare riflettere (dopo questo film la gente dovrebbe vedere con un occhio diverso i barboni che si vedono per strada). Per me è un po’ troppo lungo (2 ore di cui almeno 30 minuti di ripetizioni, ad esempio fanno vedere che Richard Gere va a dormire nei dormitori almeno 20 volte…lo abbiamo capito….).

 

Smartphone: IPhone oppure Android ? Questo è il dilemma…

Con questo articolo cerco di riportare un po’ di domande per decidere se siete più per Apple/IPhone oppure Google/Android.

  1. Siete un po’ snob, fighetti e volete farvi vedere dalla gente/amici ? IPhone.
  2. Siete degli smanettoni patiti di computer ? Android.
  3. Siete un po’ tirchi e volete spendere il meno possibile per le App ? Android.
  4. Siete degli sviluppatori (Java ma non solo) ? Android.
  5. Volete divertivi a sviluppare App per smartphone ma volete spendere pochissimo ? Android.
  6. Utilizzate già tutti prodotti Apple (IPod, iMac, ecc.) ? IPhone.
  7. Utilizzate un sistema operativo Linux ? Android.
  8. Utilizzate un sistema operativo Windows ? Android oppure IPhone.
  9. Volete avere la possibilità di controllo totale dello smartphone ? Android.
  10. Non volete passare tutto il tempo a svuotare memoria, chiudere app, ecc. ? IPhone.
  11. Volete spendere anche poco pur di avere uno smartphone ? Android.
  12. Volete avere uno smartphone semplice da utilizzare che richieda poco sforzo per imparare ad utilizzarlo ? IPhone.
  13. Utilizzate già molti prodotti Google (GMail, Google Drive, ecc.) ? Android.
  14. Volete avere un’ampia scelta di marche e modelli per trovare quello che piace più a voi ? Android.
  15. Volete comprare uno smartphone per poi rivenderlo bene come usato ? IPhone.
  16. Volete giocare (possibilmente gratis) con lo Smartphone ? Android.
  17. Vi volete divertire ad installare tutte le app che trovate ? Android.
  18. Volete avere uno smartphone che vi permetta di installare qualsiasi cosa anche non dai Market Place ufficiali (Google Play Store, Apple Store, ecc.) ? Android.
  19. Volete avere il Sistema Operativo più sicuro ? Android.
  20. Odiate la cattiva gestione di Windows della memoria, cpu, disco, ecc. ? IPhone.
  21. Volete evitare di prendervi virus, malware sullo smartphone ? IPhone.
  22. Volete utilizzare lo smartphone anche come navigatore ma volete avere le mappe gratis ? Android.

Consiglio finale 1: IPhone

Non prendete un IPhone per poi fare il Jailbreak..

Consiglio finale 2: Android

Se volete prendere uno smartphone Android fate molto attenzione alle caratteristiche tecniche. Ci sono troppe marche e troppi modelli che vanno da 50 Euro a 1000 euro e non sempre il prezzo è giustificato (vedi Samsung, ad esempio…).

 

L’uomo che vide l’infinito di Matt Brown

L'uomo che vide l'infinito

L’uomo che vide l’infinito

India Coloniale, 1912, il giovane matematico autodidatta Ramanujan (Dev Patel) decide di inviare a un illustre professore inglese, G.H. Hardy, le sue recenti scoperte. Fermo e ostinato nel suo lavoro, dopo l’invito di Hardy (un Jeremy Irons che riconferma il suo perenne stato di grazia) al rinomato Trinity College di Cambridge, Ramanujan parte per l’Inghilterra contro il volere della madre, lasciando la sua terra e il suo amore, la moglie Janaki.
L’uomo che vide l’infinito non è soltanto la storia di una mente geniale che supera le barriere della rigidità accademica, la sua fu una piccola e incisiva rivoluzione. Privo di metodo, il suo approccio alla matematica si distingueva dai canoni dell’ambiente del Trinity College e veniva considerato poco convenzionale. Ramanujan è istintivo, puro, privo di sovrastrutture accademiche, il suo criterio di indagine sembra avere più a che fare con il trascendente e con la spiritualità tipica del suo paese di origine, che con l’austerità del college inglese. Grazie alla guida del mentore e amico Hardy, un personaggio eccentrico e fuori dagli schemi, da un lato impara una certa metodologia che gli servirà per portare avanti il suo lavoro – le più volte citate “dimostrazioni”- dall’altro verrà accettato da un ambiente inizialmente molto ostile.

Giudizio: Bello e da vedere se e solo se siete appassionati di matematica.

Cominciate con il leggere la formula di Hardy e Ramanujan per la partizione di un intero.