Di nuovo in gioco

Di nuovo in gioco

Di nuovo in gioco

 

Gus è uno dei migliori scout nel mondo del baseball, da decenni. Con l’avanzare dell’età, però, sta perdendo la vista e facilitando il compito di chi, sul lavoro, vorrebbe fargli le scarpe. Sua figlia Mickey, convinta da un amico di famiglia, si offre di accompagnarlo nel Nord Carolina, per aiutarlo a decidere se un giovane battitore è davvero la promessa che sembra. Da parte sua, però, Gus non ha mai fatto altrettanto per stare vicino alla figlia e la trasferta si rivela per la ragazza l’occasione di mettere il padre alle strette ed esigere una spiegazione.

Giudizio: Bello, da vedere

Un po’ deludente Justin Timberlake ma bellissima la parte di Amy Adams (Mickey).

Frasi celebri:

“Perchè mi fissate? Non sono una spogliarellista!” – Gus

 

 

Amour

Amour

Amour

 

Anne e Georges hanno tanti anni e un pianoforte per accompagnare il loro tempo, speso in letture e concerti. Insegnanti di musica in pensione, conducono una vita serena, interrotta soltanto dalla visita di un vecchio allievo o della figlia Eva, una musicista che vive all’estero con la famiglia. Un ictus improvvisamente colpisce Anne e collassa la loro vita. Paralizzata e umiliata dall’infarto cerebrale, la donna dipende interamente dal marito, che affronta con coraggio la sua disabilità. Assistito tre volte a settimana da un’infermiera, Georges non smette di amare e di lottare, sopportando le conseguenze affettive ed esistenziali della malattia. Malattia che degenera consumando giorno dopo giorno il corpo di Anne e la sua dignità. Spetterà a Georges accompagnarla al loro ‘ultimo concerto’.

Giudizio: Bello, da vedere, da non perdere

Un sapore di ruggine e ossa

Un sapore di ruggine e ossa

Un sapore di ruggine e ossa

 

Nel nord della Francia, Ali si ritrova improvvisamente sulle spalle Sam, il figlio di cinque anni che conosce appena. Senza un tetto né un soldo, i due trovano accoglienza a sud, ad Antibes, in casa della sorella di Alì. Tutto sembra andare subito meglio. Il giovane padre trova un lavoro come buttafuori in una discoteca e, una sera, conosce Stephane, bella e sicura, animatrice di uno spettacolo di orche marine. Una tragedia, però, rovescia presto la loro condizione.

Giudizio: Bello, da vedere

 

Volver

Via Santa Croce, 0-3 (piazza carlina)
10122 Torino Italy?
+39 011883958
3298704123
ristorantivolver.com

Provato il 6 Ottobre 2012

Il locale è nuovo aperto da pochi giorni. Appartiene sempre alla catena “Volver” di ristoranti argentini in cui il piatto principale, ovviamente, è la carne alla brace.

Appena entrati si vede subito la cucina con il cuoco che mette la carne a cuocere e poi ci sono due sale abbastanza grandi.

L’acustica non è il massimo in quanto i soffitti sono alti e c’è un po’ di rimbombo, sopratutto quando c’è molta gente.

C’è anche un dehor esterno in estate.

Abbiamo preso:

Tris di carne, melanzane e zucchine alla griglia, acqua e birra argentina Quilmenes

Il servizio è abbastanza buono, pensa un po ‘ di godere del successo degli altri Volver (ma se lo deve guadagnare!)

La carne è ottima e gustosa e cotta perfettamente.

E’ un po’ caro ma come tutti i Volver della città.

Per due persone abbiamo speso circa 38 euro.

Giudizio: buono, si può tornare

 

Tobiko

Tobiko
Via Vittorio Alfieri, 20
10121 Torino, Italy
+39011537923?
tobiko.it

Provato il 29 Settembre 2012

E’ la prima volta che andiamo a mangiare in questo ristorante giapponese e coreano.

Il locale è molto bello, si entra da una porta a vetri e si passa da un piccolo corridoio. Ci sono solo tre stanze: una destra, una sinistra e una di fronte.

Abbiamo mangiato:
MAGURO KARAAGE (coreano)
BIBIM BAB (coreano)
SUSHI (giapponese)

bevuto la birra KIRIN ICHIBAN

Dolce e vino alle prugne.

Il servizio è veloce, discreto e gentile. Le porzioni non sono enormi ma la qualità e i sapori sono ottimi.

Prezzo: circa 56 Euro per due persone

GIUDIZIO: ottimo, da tornarci sicuramente

Nota:

Tobiko dal giapponese vuol dire “uova di pesce volante”.

L’ oro di Sparta di Clive Cussler e Grant Blackwood

L'oro di Sparta

L’oro di Sparta

 

Questa la trama:

Migliaia di anni fa, nella guerra tra due superpotenze del mondo antico, è andato perduto tra le ombre della storia un tesoro di inestimabile valore… Nel 1800, durante la traversata delle Alpi, Napoleone Bonaparte si imbatte in una scoperta sorprendente ed escogita un modo molto originale per tenerne traccia: una mappa disegnata sulle etichette di 12 bottiglie di prezioso vino. Ma alla sua morte, le bottiglie scompaiono e con loro ogni traccia del tesoro… Sam e Remi Fargo vanno a caccia di tesori del passato per vivere, e più di una volta per questo hanno rischiato di morire. Durante un’esplorazione nella Grande Palude di Pocomoke, nel Delaware, i due scoprono un U-boot tedesco risalente alla Seconda Guerra Mondiale. All’interno, tra le altre cose, una bottiglia di vino della famosa “Cantina perduta” di Napoleone. Ma dove sono le altre? E soprattutto chi è l’uomo sulle loro tracce, che sembra disposto a tutto per mettere le mani sul tesoro?

Giudizio: Passabile, abbastanza scorrevole ma a volte un po’ noiso e scontato

 

Hotel dei tigli – Lido di Camaiore

Hotel dei tigli – Lido di Camaiore
Via Roma, 22255043 Lido di Camaiore Lucca?
0584 619616

Pernottato dal 27 al 31 Agosto 2012
Camera Superior 166, quinto piano
L’hotel è un 3 stelle ma sarebbe meglio classificarlo come una pensione a conduzione familiare.
La camera rifatta di recente ha tutti i mobili nuovi ed è spaziosa con un piccolo balconcino che da sul parcheggio e si intravvede in lontananza il mare.
Il frigorifero in camera è acceso, vuoto e molto rumoroso durante la notte consiglio di staccarlo dalla presa.
Il bagno è anch’esso nuovo ma molto sporco (peli e capelli su Water, Bidet, lavandino, doccia) e pieno di calcare: a quanto pare il personale non asciuga i vetri della doccia e neache i rubinetti, oltre che a non pulire.
La sala da pranzo/cena/colazione è abbastanza grande ma basta una famiglia italiana con bambini rumorosi (tipico…) per scappare via subito appena finito di mangiare.
La cucina è buona, molto varia e molto abbondante va molto bene per i mangioni che qui possono fare il bis tutte le volte che vogliono.
Si può mangiare tutti i giorni piatti di pesce o di carne e a volte qualche piatto tipico toscano. C’è un po’ troppo l’uso dell’aglio nei vari piatti che altera troppo i gusti dei vari piatti.
Il Dehors è ampio e molto piacevole in quanto sta in ombra sotto le piante e dall’edificio dell’Hotel, peccato che alla sera è pieno di zanzare: portatevi l’Autan!
Il parcheggio è gratis ma molto stretto e ci stanno circa 20 macchine, evitare i SUV.
Il WiFi è gratis ma funziona solo nella hall e nel dehor, non in camera.

Prezzo:
70 Euro per per persona per notte in pensione completa + 10 euro per il supplemento Superior; totale 150 Euro al giorno.
Un po’ troppo per non essere sul lungo mare di Lido di Camaiore, inoltre i servizi sono minimali tipici di una pensione e non di un hotel tre stelle.

Giudizio:

bocciato!!!

A. L’alfabetista di Pettersson Torsten

A. L'alfabetista di Pettersson Torsten

A. L’alfabetista di Pettersson Torsten

Questa la trama del libro:

Nel tranquillo parco pubblico di Forshälla, in Finlandia, qualcuno ha strangolato una donna, le ha cavato gli occhi e le ha inciso una A sulla pancia. Il detective Lindmark interroga e arresta il fidanzato della vittima, che – messo sotto pressione – confessa l’omicidio. Dopo pochi giorni, però, vengono ritrovati altri due cadaveri. Anche loro sono stati strangolati, sono nudi, senza occhi e con una lettera incisa sulla pancia: la macabra firma di un serial killer. Accanto a una delle vittime è stata ritrovata una croce: l’omicida è un fanatico religioso? Uno dei due uomini era gay: l’assassino potrebbe essere un maniaco sessuale? E ancora: il fatto che due delle vittime avessero scritto la propria biografia è un possibile indizio da seguire? Ambientato nella gelida Scandinavia, questo thriller crudele e spietato offre al lettore una prospettiva inquietante sulla natura umana, una storia che lascia senza fiato.

Giudizio: passabile, si può anche non leggere

La storia ruota intorno solo a 3 omicidi, molto lento sino al 70% del libro, c’è solo un capitolo un po’ intrigante che spiega 2 dei tre omicidi. L’assassino si scopre alla fine e non viene risolto il secondo omicidio. C’è anche una storia di trafficking (tratta di donne della Russia per la prostituzione) che non è collegata a niente….

 

Il Dittatore

Il Dittatore

Il Dittatore

Questa la trama:

Haffaz Aladeen è il dittatore di Wadiya, paese immaginario del nord Africa. Capriccioso e volubile, il generale e supremo leader partecipa (e vince) alle sue olimpiadi, recita nei suoi film, comanda un esercito di (belle) donne, le colleziona nel suo letto e dentro una polaroid, detesta le bombe spuntate e adora le armi chimiche, ha il vizio delle pene capitali, dei cartoni animati e della Wii. Antidemocratico e orgogliosamente idiota, Haffaz Aladeen è ‘invitato’ dalle Nazioni Unite a dimettersi. Risentito e ostinato a mantenere le redini del proprio paese, partirà alla volta degli Stati Uniti per rispondere davanti al mondo delle proprie (male) azioni. Ma una congiura di palazzo, cambia il corso degli eventi. Sopravvissuto e sostituito da un sosia più scemo di lui, Haffaz Aladeen vagherà per Manhattan, scoprendo i piaceri della democrazia.

Giudizio: passabile, si può aspettare di vedere in televisione

 

Margin Call

Margin Call

Margin Call

 

Trama:

Wall Street. Eric Dale, uno dei capi settore di una grossa banca di credito finanziario, viene licenziato in tronco. Ha solo pochissimo tempo per prendere i suoi effetti personali ed andarsene. Fa in tempo però a consegnare una chiavetta di computer al giovane analista Peter Sullivan dicendogli di fare attenzione. Peter, dopo che i suoi compagni di lavoro sono usciti, scopre che i dati che emergono dai file di Eric dicono che la banca, appoggiandosi su azioni virtuali, ha le ore contate. Sullivan mette in allarme le alte sfere e si convoca nella notte una riunione di emergenza. Bisogna decidere in tempi rapidissimi il da farsi o il crollo dell’Istituto sarà verticale. Le scelte da compiere dovranno fare (o non fare) i conti con l’etica.

Giudizio: passabile, non è eccezionale, mi aspettevo di meglio

 

 

http://www.mymovies.it/film/2011/margincall/