“This must be the place” di Paolo Sorrentino.
Questa la trama tratta da MyMovies.it:
Cheyenne è stato una rockstar nel passato. All’età di 50 anni si veste e si trucca come quando saliva sul palcoscenico e vive agiatamente, grazie alle royalties, con la moglie Jane a Dublino. La morte del padre, con il quale non aveva più alcun rapporto, lo spinge a tornare a New York. Scopre così che l’uomo aveva un’ossessione: vendicarsi per un’umiliazione subita in campo di concentramento. Cheyenne decide di proseguire la ricerca dal punto in cui il genitore è stato costretto ad abbandonarla e inizia un viaggio attraverso gli Stati Uniti.
Giudizio: bello, da vedere
Anche se la trama è un po’ lenta e non eccezionale, Sean Penn è veramente bravo e poi ci sono delle frasi veramente divertenti, del tipo:
- “Non sto cercando me stesso. Sono in New Mexico, non in India…”
- “Sto cercando di far mettere insieme una ragazza triste con un ragazzo triste, ma forse tristezza e tristezza non son compatibili”
- “Mio padre sta morendo di vecchiaia… Una malattia che non esiste!”
- “La cosa più brutta della morte è continuare a vivere!”
- “Che genere di arma desidera?”
“Una che fa male!”
“È capitato nel posto giusto!”
- “È un problema molto diffuso tra i giovani, la distrazione”
- “Chiedo scusa, però l’ho fatto apposta!”
- “Qui nessuno lavora più, tutti fanno qualcosa di artistico…”
Per me, la più bella è questa:
- Il problema è che passiamo troppo velocemente dall’età in cui diciamo “farò così” a quella in cui diremo “è andata così“.