The Iron Lady

The Iron Lady

The Iron Lady

Questa la trama tratta da My Movies:

Chester Square, oggi. L’ottantenne Margaret Thatcher, ex Primo Ministro britannico, affetta da una crescente demenza senile, parla con il marito Denis, morto da anni, mentre resiste alla necessità di liberarsi del guardaroba dell’uomo e insieme combatte strenuamente la perdita del suo immenso potere e l’inesorabile passare del tempo. Nota per la sua politica ultraconservatrice e per le scelte controverse in campo nazionale e internazionale, la Thatcher – racconta il film – è stata una donna che all’ambizione politica ha immolato se stessa e la sua vita privata.
Se si può solo restare ammirati da un talento che non scema e anzi probabilmente cresce, come quello di Meryl Streep, qui nella performance che ne farà un’icona elevata alla seconda, il resto del film controbilancia tanto entusiasmo e si dispiega su un binario pianamente biografico: pianeggianti sono, infatti, la regia di Phyllida Loyd e la scrittura di Abi Morgan, forse più felice in sede televisiva che cinematografica.

Giudizio: piacevole, si può guardare

Il film dura poco più di 1 ora e mezza (Non è troppo lungo e non è noioso).

Meryl Streep è eccezionale, perfetta. Viene ritratta una Tatcher ormai anziana (è del 1925) ma con una carriera politica dal 1979 al 1990 incredibile: la guerra alle Falkland, la crisi economica degli anni ’80, la caduta del muro di Berlino, gli attentati dell’IRA per l’indipendanza dell’Irlanda, ecc.

Peccato per il cinema Romano (Sala 1) che ha un audio tremendo, troppo alto per una sala così piccola.

Alcune frasi celebri del film:

“Cura le tue parole che diventeranno le tue azioni.
Cura le tue azioni che diventeranno le tue abitudini.
Cura le tue abitudini che diventeranno il tuo carattere.
Cura il tuo carattere che diventerà il tuo destino.
Quello che pensiamo diventiamo.
Io penso di godere di un’ottima salute!” – Margaret Thatcher (Meryl Streep)

“La medicina è amara ma il paziente ne avrà bisogno!” Margaret Thatcher (Meryl Streep)