Category Archives: Cinema

Louisiana (The Other Side)

Louisiana

Louisiana

C’è un confine invisibile in America, oltre il quale abita una comunità miserabile e indigente, dimenticata da dio e dalle istituzioni. Veterani di guerra che sognano una donna presidente che si prenda finalmente cura di loro, soldati sempre in guerra che si armano per la ‘rivoluzione’, paramilitari ‘patriottici’ che scongiurano fantasmi, adolescenti che cercano in un pallone l’intenzione del gioco e in una bambola quella del domani, future madri alla deriva lungo il palo della lap dance, madri stordite dal piacere delle metanfetamine, nonni ubriachi di Jim Beam e lacrime, nonne immemori nella country music. Davanti ai (loro) volti arresi e dentro le foreste pluviali, resiste Mark, ‘angelo sterminatore’ e solidale che ‘sintetizza’ la vita e produce la via più breve per raggiungere il paradiso. 

Giudizio: bello, da vedere

Il regista Roberto Minervini è molto bravo e non lo conoscevo prima di questo film. Nel film si vede un ritratto ormai decadente degli USA, sono molto delusi da Barak Obama e sperano che nelle prossime elezioni vinca Hillary Clinton. Vediamo se la profezia è giusta…

Sarà il mio tipo ?

Sarà il mio tipo ?

Sarà il mio tipo ?

Professore di filosofia, scrittore engage e amante volubile, Clément Le Guern è trasferito da Parigi a Arras, un piccolo centro a nord della Francia dove alloggia in un hotel e patisce il suo esilio. Annoiato dalla vita di provincia trova interesse e soddisfazione in Jennifer, bionda e vivace parrucchiera che adora i film con Jennifer Aniston e alleva un figlio da sola. Separata e in cerca del vero amore, Jennifer si innamora profondamente di Clément, che cita Kant e pratica il cinismo sentimentale. Tra un libro di Anna Gavalda e un romanzo di Émile Zola, il professore e la parrucchiera sembrano intendersi e capirsi sotto le lenzuola. Ma fuori dal letto e alla luce del sole, Jennifer comprende che il suo bisogno di amare, la sua voglia di amare e il suo amore per Clément vengono inesorabilmente frustrati dalla barriera culturale e sociale che l’uomo ha alzato tra loro.

Giudizio: Bello, da vedere, divertente ma con un finale a sorpresa….

Alcune frasi:

Clement: “Non è un gioco da intellettuali, la filosofia. Non è una masturbazione intellettuale. È uno sport da combattimento. Un’arte marziale. È il miglior modo di non farsi manipolare. Di non far vendere pezzi del vostro cervello a dei mercanti di bevande, di vestiti, di orologi, poco importa. Non impedisce di amare queste cose…ma permette…di capire cosa facciamo e perché…È importante essere coscienti di quello che si fa…essere svegli sempre.. La filosofia…è una liberazione.

Jennifer: No, io non sono bella. No.
Clément: Se lei non è bella, non so chi lo è.
Jennifer: Adriana Karembeu… Kate Moss… E Naomi Campbell. Loro sì sono belle… Ma io no, io…ho fascino, è un’altra cosa… Piaccio a certi uomini e non ad altri…Mentre quelle là tutti le trovano belle.
Clément: È incredibile! Lei dice la stessa cosa di Kant nella “Critica della facoltà di giudizio”…Ma, ma…esattamente.
Jennifer: Chi è?
Clément: Immanuel Kant, un filosofo tedesco… Lui spiega che da una parte c’è la sensibilità empirica ..se trovo del fascino in Kate Moss..è perché.. è così, è il mio gusto, non si discute, fine… E questo lui l’oppone al giudizio estetico…che si fonda sulla bellezza che, invece…sarebbe universale. Vuol dire che se affermo che… Kate Moss è bella… io postulo che tutti sono d’accordo con me.[…] Lei è kantiana, Jennifer. Fantastico.

Jennifer: Io preferisco i grossi libri… e poi non so, ho l’impressione che avrei potuto scriverlo io.
Clément: È un’impressione. Un’impressione di semplicità. È voluto. È come…un taglio di capelli. Quando hai finito hai l’impressione che sia facile da fare, ma in effetti… io, se provassi…ci sarebbero buchi, chiazze dovunque. Sarebbe il caos.
Jennifer: Ah questo…
Clément: Scrivere un libro è come fare un taglio…Solo che da un lato hai una massa di idee…e dall’altro una massa di capelli…ma altrimenti è lo stesso… Va ordinato, organizzato, messo in forma…e alla fine deve avere l’aria semplice… naturale. La scrittura e l’acconciatura sono la stessa cosa.
Jennifer: Tu mi prendi in giro.
Clément: No… Dei libri mi hanno cambiato la vita E tu l’hai cambiata alle ragazze a cui hai cambiato l’acconciatura. E questo me l’hai detto tu.

Jennifer: Sono così felice che vorrei morire subito, perché questo non finisca mai …E poi mi dico che non vale la pena di vivere momenti come questo perché per forza finiscono e.. che in fondo sarebbe forse meglio non viverli per non soffrire dopo. Ma sono felice comunque ed è troppo bello… Ecco, è così… ho la felicità triste. E non dirmi che anche tu.
Clément: Ma se non avessi la felicità triste, non sarei diventato
filosofo.
Jennifer: No.. E’ perché tu sei Gemelli…e i Gemelli non sanno essere felici. È così!

Jennifer: Prima di fare la parrucchiera… volevo fare la parrucchiera.
Clément: È una vocazione.
Jennifer: Sì. Devo esserci nata. È formidabile, sa. Cambiare il volto delle persone, può cambiare la loro vita.

Clément:L’orologio che porti al polso in realtà segna il tempo che è passato e ti ricorda quanto tempo manca alla tua morte…..

Citizenfour

Citizenfour

Citizenfour

Hotel Mira di Hong Kong (Cina): rintanato in una delle stanze c’è il contractor della NSA (National Security Agency) Edward Snowden le cui rivelazioni di lì a poco rimbalzeranno tra i media planetari. È il giugno 2013, Snowden ha 29 anni e una consapevolezza impressionante della gravità delle informazioni di cui è in possesso.

Giudizio: interessante, da vedere solo se siete appassionati di complotti, di informatica, di crittografia, ecc.

White God – Sinfonia per Hagen

White God - Sinfonia per Hagen

White God – Sinfonia per Hagen

Nella Budapest di oggi una disposizione di legge, per favorire l’allevamento dei cani di razza, prevede che sui bastardi venga applicata una forte tassa. Per questa ragione molti padroni stanno abbandonando gli animali nei canili. Lili, 13 anni, deve andare a vivere con il padre a causa di un prolungato impegno di lavoro all’estero della madre. Porta con sé il suo cane bastardo Hagen ma il genitore non ha alcuna intenzione di averlo per casa e finirà per abbandonarlo in strada. Lili è sconvolta e si mette alla ricerca dell’animale. Nel frattempo Hagen sta cominciando a sperimentare il passaggio da una situazione protetta a un’altra in cui, insieme ad altri suoi simili, diviene oggetto di persecuzione.

Giudizio: Bello, da vedere, una storia drammatica sui cani.

Wild

Wild

Wild

Nell’America degli anni ’90 una ragazza rimasta sola con il proprio fratello dopo la morte improvvisa della madre (dal padre si erano allontanati anni prima per eccesso di violenza) e la fine del proprio matrimonio, chiusa nella dipendenza dall’eroina decide di affrontare il Pacific Crest Trail a piedi, più di 1.600 Km in totale solitudine macinati in più di due mesi. In questo periodo ripensa a quello che le è successo e che è determinata a superare con un’impresa che pare superiore alle sue forze.

Giudizio: Passabile, bei paesaggi ma è un po’ lento e noioso.

Selma

Selma

Selma

Nella primavera del 1965 un gruppo di manifestanti, guidati dal reverendo Martin Luther King, scelsero la cittadina di Selma in Alabama, nel profondo sud degli Stati Uniti, per manifestare pacificamente contro gli impedimenti opposti ai cittadini afroamericani nell’esercitare il proprio diritto di voto.

Giudizio: Bello, da vedere, fa riflettere che stiamo parlando della storia degli USA del 1964…

Giudizio assoultamente negativo per per il cinema Greenvich Village: Sala 1, posti 20 e 21 fila G.

Organizzazione inesistente (sono anche riusciti a vendere 2 biglietti negli stessi posti vicino al nostro), aria condizionata (fredda) per tutta la durata del film, i posti sono stretti e scomodi. Sconsiglio vivamente questo cinema.

Viviane

VivianeNel tribunale religioso di una località israeliana non specificata si esamina la richiesta di divorzio di Viviane Amsalem, che da tre anni ha lasciato il domicilio coniugale per incompatibilità col marito Elisha e risiede nel frattempo presso parenti. Per la legge israeliana, Viviane è un’emarginata sociale in libertà vigilata: non può avere nuove relazioni né una nuova famiglia. Non presentandosi alle udienze, Elisha allunga di proposito i tempi ed esaspera Viviane, il suo avvocato, i rabbini. Il dovere delle autorità religiose è preservare la “pace domestica”, riconciliare le parti in causa e ascoltare le testimonianze degli amici veri e presunti della coppia. La vicenda si trascina tra rinvii continui, per cinque anni, concludendosi dopo un estenuante testa a testa tra marito e moglie, in un progressivo smascheramento di prevaricazioni e formalismi che non coinvolge tutti i presenti in aula.

Giudizio: Interessante, da vedere, molto strano

La prima domanda che mi sono fatto: come mai il film è sempre girato in una sola stanza e mai all’esterno ?

Timbuktu

Timbuktu

Timbuktu

A poca distanza da Timbuktu, dove domina la polizia islamica impegnata in una jihad in cui divieto si aggiunge a divieto, una famiglia vive tranquilla sulle dune del deserto. Sotto un’ampia tenda Kidane, Satima e la loro figlia Toya possono solo cogliere dei segnali di quanto accade in città. Il giorno in cui il loro pastore dodicenne si lascia sfuggire la mucca preferita che distrugge le reti di un pescatore nel fiume che scorre tra la sabbia, tutto però muta tragicamente. L’animale viene ucciso e Kidane non accetta il sopruso.

Giudizio: Bello, da vedere, drammatico con un finale molto triste.

Still Alice

Still Alice

Still Alice

Alice Howland è moglie, madre e professoressa di linguistica alla Columbia University di New York. Alice ha una bella vita e tanti ricordi, che una forma rara e precoce di Alzheimer le sta portando via. Confermata la diagnosi dopo una serie di episodi allarmanti, che l’hanno smarrita letteralmente in città, Alice confessa al marito malattia e angoscia. La difficoltà nel linguaggio e la perdita della memoria non le impediranno comunque di lottare, trattenendo ancora un po’ la donna meravigliosa che è e che ha costruito tutta la vita.

Giudizio: Bello, molto triste, molto drammatico

 

The Imitation Game

The Imitation Game

The Imitation Game

Manchester, primi anni ’50. Alan Turing, brillante matematico ed esperto di crittografia, viene interrogato dall’agente di polizia che lo ha arrestato per atti osceni. Turing inizia a raccontare la sua storia partendo dall’episodio di maggiore rilevanza pubblica: il periodo, durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui fu affidato a lui e ad un piccolo gruppo di cervelloni, fra cui un campione di scacchi e un’esperta di enigmistica, il compito di decrittare il codice Enigma, ideato dai Nazisti per comunicare le loro operazioni militari in forma segreta. È il primo di una serie di flashback che scandaglieranno la vita dello scienziato morto suicida a 41 anni e considerato oggi uno dei padri dell’informatica in quanto ideatore di una macchina progenitrice del computer. 

Giudizio: bellissimo, da non perdere, da vedere assolutamente se si è appassionati di matematica, di computer e si conosce già la storia di Enigma, di Alan Turing, ecc.