Category Archives: Cinema

Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese

Perfetti sconosciuti

Perfetti sconosciuti

Quante coppie si sfascerebbero se uno dei due guardasse nel cellulare dell’altro? È questa la premessa narrativa dietro la storia di un gruppo di amici di lunga data che si incontrano per una cena destinata a trasformarsi in un gioco al massacro. E la parola gioco è forse la più importante di tutte, perché è proprio l’utilizzo “ludico” dei nuovi “facilitatori di comunicazione” – chat, whatsapp, mail, sms, selfie, app, t9, skype, social – a svelarne la natura più pericolosa: la superficialità con cui (quasi) tutti affidano i propri segreti a quella scatola nera che è il proprio smartphone (o tablet, o pc) credendosi moderni e pensando di non andare incontro a conseguenze, o peggio ancora, flirtando con quelle conseguenze per rendere tutto più eccitante. I “perfetti sconosciuti” di Genovese in realtà si conoscono da una vita, si reggono il gioco a vicenda e fanno fin da piccoli il gioco della verità, ben sapendo che di divertente in certi esperimenti c’è ben poco. E si ostinano a non capire che è la protezione dell’altro, anche da tutto questo, a riempire la vita di senso.

Giudizio: molto bello, assolutamente da vedere.

Personaggi:
Peppe (Giuseppe Battiston): E’ l’ex insegnante che ha perso il lavoro, è gay con la fidanzata Lucilla (o Lucio…)
Carlotta (Anna Foglietta): E’ la psicologa sposata con Rocco ed ha come amante Cosimo…
Rocco (Marco Giallini): E’ un chirurgo plastico. E’ il personaggio che mi è piaciuto di più in assoluto.
Cosimo (Edoardo Leo): E’ sposata con Bianca, ha un po’ di amanti prima aveva un negozio di sigarette elettroniche e poi è passato a fare il tassista
Bianca (Alba Rohrwacher): E’ sposata con Cosuimo, è troppo tonta…
Lele (Valerio Mastandrea): E’ sposato con Eva ed anche lui ha un amante. E’ il personaggio che mi è piaciuto di più in assoluto.
Eva (Kasia Smutniak): E’ sposata con Lele. Ha un “amico” su Facebook…

Alcune frasi del film:
Rocco: “Steve Jobs? Ma non era morto?”
Lele: “E sì, perché se pure era vivo chiamava mi’ moie!”

Messaggio sul cellulare di Eva: “Vorrei scoparti..”
Peppe: “Tante volte può essere il T9 eh!”

Rocco: “Però una cosa importante l’ho imparata.”
Carlotta – “Cosa ?”
Rocco – “Saper disinnescare.”
Carlotta – “Cioè ?”
Rocco – “Non trasformare ogni discussione in una lotta di supremazia. Non credo che sia debole chi è disposto a cedere, anzi, è pure saggio. Le uniche coppie che vedo durare sono quelle dove uno dei due, non importa chi, riesce a fare un passo indietro. E invece sta un passo avanti. Io non voglio che finiamo come Barbie e Ken: tu tutta rifatta e io senza palle.”

Lele: “Sono gay da 2 ore e non ne posso già più…”

La pazza gioia di Paolo Virzì

La pazza gioia

La pazza gioia

Beatrice Morandini Valdirana ha tutti i tratti della mitomane dalla loquela inarrestabile. Donatella Morelli è una giovane madre tatuata e psicologicamente fragile a cui è stato tolto il figlio per darlo in adozione. Sono entrambe pazienti della Villa Biondi, un istituto terapeutico per donne che sono state oggetto di sentenza da parte di un tribunale e che debbono sottostare a una terapia di recupero. È qui che si incontrano e fanno amicizia nonostante l’estrema diversità die loro caratteri. Fino a quando un giorno, approfittando di una falla nell’organizzazione, decidono di prendersi una vacanza e di darsi alla pazza gioia.

Giudizio: bello, assolutamente da vedere, entrambi le attrici sono veramente brave in particolare Valeria Bruni Tedeschi fà delle battute veramente divertenti.

Al di là delle montagne

Al di là delle montagne

Al di là delle montagne

Fenyang, 1999. La Cina è a un passo dal nuovo secolo e da Macao, ultima colonia portoghese in Asia. Mentre il Paese si appresta a ristabilire la propria sovranità, Tao, una giovane donna di Fenyang, non sa decidere a chi appartenere. Corteggiata da Zhang, proprietario di una stazione di servizio che si sogna capitalista, e Lianzi, minatore umile che estrae speranze e carbone, Tao prova a fare chiarezza nel cuore. Tra una corsa in macchina e un piatto di ravioli al vapore, sceglie Zhang e getta nella disperazione Lianzi, che abbandona casa e città. Quindici anni, un matrimonio e un figlio dopo, Tao è separata e sola, Lianzi ha un cancro e Zhang vive a Pechino con un’altra donna. Cinico e ricco ha ottenuto l’affidamento del figlio, che ha chiamato come la valuta americana (Dollar) e ha deciso di far crescere in Australia. Terra promessa dall’altra parte del Mondo, l’Australia diventa la patria di Dollar che maggiorenne e inquieto ha deciso di ritrovare sua madre e la Cina. A ostacolarlo c’è Zhang, che non ha mai imparato l’inglese e non ha parole per raggiungere il suo ragazzo. A casa e sotto la neve, attende da sempre Tao.

Giudizio: Pessimo, orrendo, troppo lungo, troppo noioso, assolutamente da non vedere, buttate via i soldi a vedere questo film!

Lo Stato contro Fritz Bauer

Lo Stato contro Fritz Bauer

Lo Stato contro Fritz Bauer

Germania 1957. Il procuratore generale Fritz Bauer scopre che Adolf Eichmann, un ex tenente colonnello delle SS che si è reso responsabile della deportazione di massa degli ebrei, si nasconde a Buenos Aires. Bauer, ebreo, sin dal suo ritorno dall’esilio in Danimarca sta cercando di portare in tribunale gli autori dei crimini di guerra perpetrati durante il Terzo Reich. Un’impresa che si sta rivelando impossibile di fronte a uno Stato che è fermamente determinato a censurare il suo terribile passato. Diffidando del sistema giudiziario tedesco, Bauer contatta il Mossad, il servizio segreto israeliano, commettendo così il reato di alto tradimento.

Giudizio: interessante per chi è appassionato di storia, non è troppo lungo e non è noioso.

Il condominio dei cuori infranti di Samuel Benchetrit

Poster Il condominio dei cuori infranti

Poster Il condominio dei cuori infranti

Su un immobile grigio delle banlieue parigine precipita John Mckenzie, un astronauta americano finito fuori rotta. Raccolto sul tetto da madame Hamida, una donna marocchina che lo ama come un figlio, Mckenzie attende che la NASA lo riconduca a casa. Qualche piano sotto Charly, adolescente che vive con una madre assente, soccorre la nuova vicina, Jeanne Meyer, attrice degli anni Ottanta caduta dal piedistallo e chiusa fuori dalla porta. Al primo piano crolla a terra Sternkowtiz dopo cento chilometri di cyclette e una disastrosa riunione condominiale. Tre cadute che troveranno nell’altro una ragione: John infilerà la via di casa a colpi di affetto e di cuscus, Sternkowtiz scoprirà l’amore con un’infermiera lunare, Charly supplirà la madre con Jeanne e Jeanne comprenderà la bellezza degli anni negli occhi di Charly.
Giudizio: interessante, si può vedere, parecchio strano. La storia è tutta intorno ad alcuni personaggi che nella vita sono soli e tristi.
C’è Hamid che ha il figlio in galera ed accoglie in casa sua un astronauta americano atterrato per caso sul palazzo.
C’è Jeanne Meyer, una attrice degli anni ’80 in decadenza che viene aiutata da Charly, figlio della vicina di casa che vive praticamente da solo in quanto la madre è sempre assente.
C’è Sternkowtiz che rifiuta di pagare l’ascensore perchè sta al primo piano ma dopo 100km sulla ciclette finisce sulla sedia a rotelle e deve uscire la notte senza farsi vedere dai vicini. Poi conoscerà Charly, l’infermiera di notte di un ospedale vicino in cui Sternkowtiz va a prendere da mangiare alla macchinette e si innamoreranno.

Suffragette di Sarah Gavro

Suffragette

Suffragette

Londra, 1912. Maud Watts è una giovane donna occupata nella lavanderia industriale di Mr. Taylor, un uomo senza scrupoli che abusa quotidianamente delle sue operaie. Alcune di loro combattono da anni a fianco di Emmeline Pankhurst, fondatrice carismatica e ricercata della Women’s Social and Political Union. Solidali e militanti, le suffragette combattono per i loro diritti e per il loro diritto al voto. Ignorate dai giornali, che temono gli strali della censura governativa, e dai politici, che le ritengono instabili e inette fuori dai confini concessi, decidono unite di passare alle maniere forti. Pietre contro le vetrine, boicottaggio delle linee telegrafiche, bombe in edifici rappresentativi (ma vuoti), scioperi della fame, tutto è lecito per avanzare la causa. Mite e appartata, Maud diventa presto una militante appassionata e decisa a vendicare le violenze in fabbrica e a riscattare una vita che la costringe alle dipendenze degli uomini. Arrestata più volte, perde il lavoro e viene ‘ripudiata’ dal marito che la caccia di casa e adotta a una famiglia borghese il loro bambino. Rimasta sola trova ragione e forza nella lotta politica, attirando con le sue sorelle l’attenzione del mondo che adesso dovrà starle a sentire.

Giudizio: bello, da vedere. Un film che racconta avvenimenti dell’ultimo secolo. Impressionante gli anni in cui è stato dato il diritto del voto alle donne. Andate a vedere si Suffragio_femminile per farvi un’idea.

Il Club

Il Club

Il Club

C’è una casa a La Boca dell’inferno e sulla costa cilena, dove vivono una suora e quattro preti sconsacrati. Perché ciascuno a suo modo ha profanato la sacralità della vita. La vita degli altri, dei bambini che hanno abusato, di quelli che hanno venduto, degli uomini e le donne che hanno tradito e di Sandokan, un infelice senza tetto e senza amore che accompagna gli spostamenti di padre Lazcano, prete pedofilo appena arrivato a destinazione. Traslocato a La Boca, Lazcano ha violato Sandokan da bambino, che adesso come un tarlo lo consuma dentro e lo aspetta fuori dalla porta. Sfinito dalla sua colpa, l’aguzzino si spara sotto gli occhi della vittima, avviando l’indagine di padre Garcia, gesuita e psicologo deciso a fare chiarezza sul suicidio e a interrompere presto il loro buen retiro.

Giudizio: molto forte, la chiesa non ci va una bella figura con questo film

Il figlio di Saul

Il figlio di Saul

Il figlio di Saul

Ottobre 1944. Saul Ausländer è un ebreo ungherese deportato ad Auschwitz-Birkenau. Reclutato come sonderkommando, Saul è costretto ad assistere allo sterminio della sua gente che ‘accompagna’ nell’ultimo viaggio. Isolati dal resto del campo i sonderkommando sono assoldati per rimuovere i corpi dalle camere a gas e poi cremarli. Testimoni dell’orrore e decisi a sopravvivervi, il gruppo si prepara alla rivolta prima che una nuova lista di sonderkommando venga stilata condannandoli a morte. Perduto ai suoi pensieri e ai compagni che lo circondano, Saul riconosce nel cadavere di un ragazzino suo figlio. La sua missione adesso è quella di dare una degna sepoltura al suo ragazzo. Alla ricerca della pace e di un rabbino che reciti il Kaddish, Saul farà la sua rivoluzione.

Giudizio: bello, da vedere, drammatico, un po’ difficile da seguire in quanto le riprese sono fatte tutte con steadycam ed è recitato in tedesco/ungherese/ebraico con sottotitoli in italiano.

Il ponte delle spie

il ponte delle spie

il ponte delle spie

Brooklyn, 1957. Rudolf Abel, pittore di ritratti e di paesaggi, viene arrestato con l’accusa di essere una spia sovietica. La democrazia impone che venga processato, nonostante il regime di guerra fredda ne faccia un nemico certo e terribile. Dovrà essere una processo breve, per ribadire i principi costituzionali americani, e la scelta dell’avvocato cade su James B. Donovan, che fino a quel momento si è occupato di assicurazioni. Mentre Donovan prende sul serio la difesa di Abel, attirandosi l’incomprensione se non il disprezzo di sua moglie, del giudice e dell’opinione pubblica intera, un aereo spia americano viene abbattuto dai sovietici e il tenente Francis Gary Powers viene fatto prigioniero in Russia. Si profila la possibilità di uno scambio e la CIA incarica Donovan stesso di gestire il delicatissimo negoziato.

Giudizio: bello ma l’ho trovato un po’ lungo (2 ore e 20 minuti), un po’ lento, Tom Hanks invecchiando sta diventando un attore un po’ noioso.

Battute:

“Servirebbe ?” – La spia russa Abel risponde all’avvocato Donovan alle sue domande in questo modo.

Dio esiste e vive a Bruxelles

Dio esiste e vive a Bruxelles

Dio esiste e vive a Bruxelles

Dio esiste e vive a Bruxelles con una moglie timorosa e una figlia ribelle. Il figlio, più celebre di lui, è fuggito molti anni prima per conoscere gli uomini più da vicino, morire per loro e lasciare testimonianza e testamento ai suoi dodici apostoli. Egoista e bisbetico, Dio governa il mondo da un personal computer facendo letteralmente il bello e il cattivo tempo sugli uomini. Ostacolato da Ea, decisa a seguire le orme del fratello e a fuggire il ‘suo regno’, la bambina si ‘confronta’ con JC (Jesus Christ) ed evade dall’oblò della lavatrice. Espulsa dentro una lavanderia self-service infila la via del mondo, recluta sei apostoli e si prepara a combattere l’ira di Dio, a cui ha manomesso il computer e di cui ha denunciato il sadismo, spedendo agli uomini via sms la data del loro decesso.

Giudizio: ironico, divertente, irriverente, o piace o non piace. Diventa un po’ noioso verso la fine.

Benoît Poelvoordeè è molto bravo nell’interpretare Dio.