Sangue Blu di Pieter Aspe

Sangue Blu

Sangue Blu

Marcus Heydens, un uomo appartenente alla ricca borghesia della città e iscritto alla locale loggia massonica, viene ritrovato impiccato nel salone della sua antica ed eccentrica dimora. Il commissario Van In, incaricato di seguire la nuova inchiesta, non si trova in piena forma, scosso com’è dalla notizia che la sua compagna Hannelore ha da poco avuto un incontro con il suo amore di gioventù, Valentijn. Che l’uomo sia il figlio della vittima e che rappresenti una minaccia per la vita di coppia di Van In sono due elementi chiave attorno a cui si srotola questa nuova storia del commissario più conosciuto di Bruges. Indagine che si rivela molto più complessa di come si era presentata: di suicidio non si è trattato e attorno alla vita apparentemente discreta di Marcus Heydens si addensano elementi oscuri che conducono a contorti intrecci che si svolgono nelle alte sfere della massoneria. La situazione viene ulteriormente complicata dalle liti e dalle incomprensioni che minacciano il rapporto tra Van In e Hannelore, la quale deve destreggiarsi tra la gelosia del commissario e la forte attrazione che continua a legarla a Valentijn.

Giudizio: Orrendo. Non mi è piaciuto per nulla. La trama è molto banale: sembra un problema di trafficking (gli scrittori nordici scrivono parecchio su questo tema) ma poi si rivela tutt’altro. Un libro scritto nel 2000 e tradotto in italiano solo nel 2014 (lo si capisce in quanto non c’è ancora l’euro…). Inoltre fa vedere una immagine dei belgi e dei reali veramente scadente. Passano tutto il tempo a bere birra duvell e altri svariati superalcolici. Mi spiace ma Pieter Aspe non mi ha convinto.