Monthly Archives: April 2014

Gigolò per caso

Gigolò per caso

Gigolò per caso

Fioravante è un gentiluomo di mezza età che svolge svariate mansioni. Elettricista, idraulico, artista floreale e in tempi di magra gigolò, Fioravante attrae le donne con la sua dignità e la sua costanza. Factotum cortese passeggia tra i borough di New York in compagnia di Murray, amico di vecchia data che gli procura i contatti con donne in cerca di avventure erotiche o carezze amorevoli. Condiviso da due ricche signore di Park Avenue, Fioravante le ascolta e le celebra in lunghe sedute in cui sfoggia la naturale sensibilità, l’arte della danza e del massaggio. Se Murray tiene il conto degli affari, Fioravante non ha messo in conto di innamorarsi. Incontrata Avigal, giovane vedova di un Rabbino, il nostro cede armi e cuore. Contro di lui si solleva una comunità chassidica e Dovi, ebreo ortodosso invaghito da sempre di Avigal. Tra erotismo ed ebraismo, Fioravante muoverà nella vita e nei sentimenti con la delicatezza delle sue composizioni floreali.

Giudizio: passabile, carino, si può vedere. Non ci sono molte battute divertenti.

Alcune frasi del film:

“Amore è dolore” (Fioravante)

Mister Morgan

Mister Morgan

Mister Morgan

Matthew Morgan è americano e vive a Parigi come il protagonista del celebre film. Tre anni prima ha perso la moglie e da allora si trascina per la città e nella vita, aspettando soltanto il momento giusto per farla finita. Cocciuto e refrattario al prossimo quanto alla lingua francese, Matthew incontra Pauline Laubie, giovane insegnante di cha cha cha orfana di padre. La distanza anagrafica viene riempita molto presto da un affetto sincero, lunghe promenade, pranzi in panchina e cene solenni, in cui Matthew e Pauline aprono i loro cuori e confrontano le rispettive paure. Ma a Pauline non riesce il miracolo di ‘trattenere’ Matthew, che sprofondato dal dolore cerca riparo nella morte. Sopravvissuto ai sonniferi e al tentativo di suicidio, l’uomo riceve in ospedale la visita dei figli, Karen e Miles, che equivocano la relazione tra il padre e Pauline. Anni di silenzi, rancori e recriminazioni sembrano aver congelato per sempre il cuore di Matthew e quello dei suoi figli. 

Giudizio: bello, da vedere, Michael Caine è molto bravo

Alcune frasi del film:

“Sei bella.
Intelligente.
Riesco sempre a capire quando sei triste perché hai un atteggiamento di sfida quando lo sei.
Quando sei felice tutto di te è felice, persino i capelli.
Non c’è un briciolo di cattiveria in te; io credevo che di persone così non ne nascessero più.
Sei spiritosa.
Quando ascolti dimostri interesse.
Sei gentile.
E hai il cuore in mano, con chiunque, il che mi fa terribilmente paura.” (Matthew Morgan)

Identici

Identici

Identici

Kindle County, 1982. Al termine di un party a casa di Zeus Kronon, influente membro della locale comunità greco-ortodossa, sua figlia Dita, bellissima e anticonformista, viene trovata uccisa nella sua camera da letto. La ragazza era fidanzata con Cass Gianis, il cui padre è l’acerrimo rivale di Zeus, e per questo motivo la loro unione era malvista da entrambe le famiglie. Cass, il cui fratello gemello Paul è agli inizi di una promettente carriera legale, si dichiara subito colpevole dell’omicidio e viene condannato a venticinque anni di reclusione. Allo scadere della pena, Cass è pronto a uscire di prigione, proprio mentre Paul, nel frattempo divenuto senatore, è il candidato favorito per la poltrona di sindaco della Kindle County. Ma il ritorno di Cass può trasformarsi per lui in un’arma a doppio taglio, specie quando il fratello di Dita chiede la riapertura delle indagini, accusando Paul di avere avuto un ruolo nell’omicidio della ragazza. Cosa è successo realmente quella notte di tanti anni prima? È stato davvero Cass a uccidere Dita? E perché? Quale segreto nascondono i due gemelli? A ricostruire la vicenda saranno Evon Miller, ex agente speciale dell’FBI ora a capo della sicurezza dell’azienda dei Kronon, e l’anziano investigatore Tim Brodie, che all’epoca si era occupato del caso. Quella dei Kronon e dei Gianis è la storia di una battaglia infinita e senza esclusione di colpi tra due famiglie che cercano la loro unica e illusoria verità inseguendo una giustizia sempre sfuggente.

Giudizio: brutto, noioso, lento, non ne vale la pena

Wireless. Scienza, amori e avventure di Guglielmo Marconi

Wireless. Scienza, amori e avventure di Guglielmo Marconi

Wireless. Scienza, amori e avventure di Guglielmo Marconi

Inventore della radio? Molto di più. Guglielmo Marconi è stato il padre del wireless, il profeta dell’era digitale. Quasi un precursore dei vari Steve Jobs e Bill Gates: fisico dilettante, fa i suoi primi esperimenti nella soffitta di casa; fonda a Londra una delle prime startup; brevetta ogni idea e la difende nei tribunali; sfida i mercati internazionali e usa i mass media con il talento di un grande comunicatore. In questo libro, Riccardo Chiaberge ci fa scoprire un Marconi che non conoscevamo: più imprenditore che uomo di scienza, mezzo italiano e mezzo britannico, sempre in movimento tra Roma, Londra e New York. E svela anche il Marconi privato, figlio problematico, marito difficile, padre assente e inguaribile donnaiolo. “Wireless” è il racconto appassionante di un’avventura umana e tecnologica che attraversa l’Europa tra due secoli, dalla Belle Epoque alle guerre mondiali, incrocia monarchi e tiranni, scienziati come Tesla, Edison, Bell, ma anche artisti e intellettuali, scrittori come Kipling, D’Annunzio e Conan Doyle. E una schiera di figure femminili: la madre Annie Jameson, la prima moglie Beatrice O’Brien, la suffragetta americana Inez Milholland, l’attrice Francesca Bertini, fino alla contessa Cristina Bezzi-Scali. Sulla scorta di documenti inediti, Chiaberge ricostruisce i momenti cruciali della vita di Marconi, restituendo fuori dal mito e dall’agiografia l’avvincente ascesa di un uomo geniale, dalla personalità complessa e dal fascino travolgente.
Giudizio: dedicato agli appassionati e ai fans di Guglielmo Marconi

 

Philomena

Philomena

Philomena

Irlanda, 1952. Philomena resta incinta da adolescente. La famiglia la ripudia e la chiude in un convento di suore a Roscrea. La ragazza partorirà un bambino che, dopo pochi anni, le verrà sottratto e dato in adozione.
2002. Philomena non ha ancora rinunciato all’idea di ritrovare il figlio per sapere almeno che ne è stato di lui. Troverà aiuto in un giornalista che è stato silurato dall’establishment di Blair e che accetta, seppur inizialmente controvoglia, di aiutarla nella ricerca. Gli ostacoli frapposti dall’istituzione religiosa saranno tanto cortesi quanto depistanti ma i due non si perdono d’animo.
Giudizio: Bello, da non perdere

Alcune frasi del film:
“Come dico sempre, se spali merda, alla fine ti sporchi le scarpe!”. (Steve Coogan).

– “Dobbiamo chiamare un dottore, il parto si presente podalico. È nelle mani di Dio, il dolore le servirà per espiare il suo peccato!”. (la giovane suora buona Amy McAllister e la suora anziana severa Barbara Jefford).

– “L’anno scorso mi hanno messo una protesi all’anca. Funziona benissimo. È in titanio, così non si arrugginisce.
– Ah, bene, così non dovrà lubrificarla come facevano per l’uomo di latta. Dice davvero?
– No, mi riferivo a Il Mago di Oz!”. (Judi Dench e Steve Coogan).

– “lui è un giornalista!
– Si, o, almeno, lo ero.
– …Lui è Cattolico! -Si, o, almeno, lo ero!”. (Judi Dench, rivolgendosi alla madre superiora, e Steve Coogan).

“Che strano. I documenti che la avrebbero incoraggiata a proseguire la ricerca di suo figlio sono andati tutti bruciati. Mentre l’unico documento che l’avrebbe potuta scoraggiare dal farlo si è perfettamente conservato. Si vede che Dio, nella sua infinita saggezza, ha pensato di preservarlo dal fuoco!”. (Steve Coogan a Judi Dench).

– “Penso ancora a come mi è piaciuto.
– Cosa?
– Il sesso. Mi sono sentita come volare. Non sapevo nemmeno di possedere una clitoride. Poi ho pensato che se era così favolosamente piacevole doveva per forza essere peccato!
– Maledetti cattolici!”. (Judi Dench e Steve Coogan).

– “Siamo appena rientrati dalla visita alle sorelle senza pietà!”. (Steve Coogan alla moglie Simone Lahbib al telefono).

– “Chissà come è cominciato l’incendio?
– Con un fiammifero! Le monache bruciarono tutto dietro il convento!”. (Steve Coogan ed il barista del pub vicino al convento).

– “Diaspora Irlandese? Non usare mai questo termine. Io non so come si scrive, e nessuno sa cosa significa!”. (la cinica editrice a Steve Coogan, al telefono).

– “E’ uno spin doctor, non mi piacciono questi tipi.
– Viaggia in prima classe.
– È un privilegio della carica.
– Non è detto che chi viaggia in prima classe sia di prima classe.
– Lui è a posto.
– Io credo che si meriterebbe un po’ di merda in faccia!”. (Steve Coogan e Judi Dench).

– “E se fosse obeso?
– Perché mai dovrebbe essere obeso?
– A causa delle porzioni che fanno qui in America!”. (Judi Dench e Steve Coogan, a proposito del figlio di lei).

JPEG – 25.1 Kb

– Ha avuto dei figli?
– Ma se le ha appena detto che era gay!
– Si, ma poteva essere fosse bi-curioso!”. (Judi Dench e Steve Coogan, a proposito del figlio di lei).

– “E’ stata una sorpresa per lei scoprire che era gay?
– No. Ho sempre pensato che avrebbe potuto esserlo. Era molto sensibile. Poi quando ho visto quella foto in salopette, non ho avuto più dubbi!”. (Steve Coogan e Judi Dench).

– “Perché ha tenuto nascosto questa storia per 50 anni?
– Era un peccato e non volevo che si venisse a sapere. Poi mi sono detta che anche non dirlo era un peccato, perché significava mentire. Ed allora ho cercato di capire quale era il peccato maggiore!”. (Steve Coogan e Judi Dench).

– “ho letto l’altro giorno un titolo satirico sul terremoto in Turchia : “Dio batte ancora i terroristi!”. Su come Dio possa trucidare migliaia di persone mi sto ancora interrogando!”. (Steve Coogan a Judi Dench).

“Guardi questa, cosa è?
– È un’arpa irlandese.
– E allora, se era una persona a cui non importava delle sue origini, perché portava al bavero un’arpa irlandese?
– Forse perché suonava l’arpa. Era gay!”. (Steve Coogan e Judi Dench).

– “Si chiude il cerchio.
– Qui cominciammo la nostra ricerca e qui ritornammo per concluderla.
– Che bella frase, Martin, le è venuta adesso?
– No, è di T.S. Elliot!”. (Judi Dench e Steve Coogan).

Father and Son

Father And Son

Father And Son

Nonomiya Ryota è un professionista di successo, un uomo che lavora sodo ed è abituato a vincere. Un giorno, lui e la moglie Midori ricevono una chiamata dall’ospedale di provincia dove sei anni prima è nato loro figlio, Keita, e vengono a sapere che sono stati vittima di uno scambio di neonati. Il piccolo Keita è in realtà il figlio biologico di un’altra coppia, che sta crescendo il loro vero figlio, insieme a due fratellini, in condizioni sociali più disagiate e con uno stile di vita molto differente. Ryota si trova di fronte alla necessità di una decisione terribile: scegliere il figlio naturale o il bambino che ha cresciuto e amato per sei anni?

Giudizio: bello, da vedere, non il solito film americano

Ida

Ida

Ida

La vicenda si svolge all inizio degli anni ’60, nella grigia e soffocante Polonia dove vige stabilmente il regime comunista. Anna è una giovane novizia in attesa di diventare suora a tutti gli effetti. Vive serenamente in un convento isolato dove, essendo orfana, è stata portata in tenerissima età, durante la II Guerra Mondiale. Poche settimane prima di prendere i voti, invitata insistentemente dalla Madre Superiora, si reca a Varsavia per incontrare la sua unica parente conosciuta, la zia Wanda, che, durante il passato, non si è mai messa in contatto con lei. Quando arriva nell’appartamento della zia, si trova di fronte una cinquantenne single, intellettuale elegante e disinvolta, ma visibilmente disillusa, al limite del cinismo. Wanda appartiene all’elite del regime, essendo un magistrato, con un passato di combattente nella Resistenza antinazista e di militante del partito. È una donna che nasconde una grande sofferenza, compensando con un’attiva vita sessuale con vari partner e con il consumo di alcoolici. In breve racconta ad Anna una tremenda verità familiare: la futura suora è in realta di razza ebrea ed era una bambina chiamata Ida. Durante la guerra, la famiglia si era rifugiata nella loro piccola fattoria, ed era stata “aiutata” da alcuni contadini polacchi. Poi i genitori di Anna sono stati uccisi in circostanze misteriose. Wanda convince la nipote a recarsi dove avevano vissuto i suoi genitori per cercare di scoprire le circostanze della loro scomparsa. Per alcuni giorni le due donne vivono insieme. Anna sperimenta la novita della vita ordinaria, i piccoli piaceri e le miserie morali degli uomini. Poi scoprono terribili segreti, ritrovano le ossa dei congiunti e li seppelliscono in un cimitero ebraico in rovina a Lublino. Anna torna in convento, ma, quando apprende la notizia del suicidio di Wanda, si trasferisce nell’appartamento della zia.

Giudizio: bello, si può vedere