Monthly Archives: February 2010

Ubuntu: more than 3 GB of RAM

Verificare che si vedono solo 3 GB di RAM totali:
[root] free -m

Aggiornare la distribuzione con tutte le ultime fix disponibili:

[root]apt-get update

[root]apt-get upgrade

Installare il Linux Kernel Server:
[root] apt-get install linux-server linux-headers-server

Oppure, installare il PAE enabled kernel:

[root] apt-get install linux-generic-pae linux-headers-generic-pae linux-image-generic-pae

Riavviare il desktop:
[root]reboot

Scegliere da GRUB la versione server (dovrebbe essere il default).

Verificare che si vede tutta la RAM disponibile (4 GB o più):
[root] free -m

That’s all folks!


Libro: Il Simbolo Perduto

Il Simbolo Perduto

Il Simbolo Perduto

“Il Simbolo Perduto” di Dan Brown

Il libro è molto scorrevole, tipico di Dan Brown, è molto avvincente e tutta la trama del libro viene ripercorsa in solo 10 ore; è un crescendo di avvenimenti e di riferimenti alla Massoneria.

Molto belli i riferimenti ai vari monumenti della città di Washington D.C., del monumento Kryptos esposto a Langley (Virginia), ecc.

Un breve riassunto del libro tratto da ibs.it:

Robert Langdon, professore di simbologia ad Harvard, è in viaggio per Washington. È stato convocato d’urgenza dall’amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, nonché filantropo, scienziato e storico, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origini esoteriche della capitale americana. Ad attenderlo c’è però un inquietante fanatico che vuole servirsi di lui per svelare un segreto millenario. Langdon intuisce qual è la posta in gioco quando all’interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un agghiacciante messaggio: una mano mozzata col pollice e l’indice rivolti verso l’alto. L’anello istoriato con emblemi massonici all’anulare non lascia ombra di dubbio: è la mano destra di Solomon. Langdon scopre di avere solamente poche ore per ritrovare l’amico. Viene così proiettato in un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si perpetuano antichi riti iniziatici. La sua corsa contro il tempo lo costringe a dar fondo a tutta la propria sapienza per decifrare i simboli che i padri fondatori hanno nascosto tra le architetture della città. Fino al sorprendente finale. Un nuovo capitolo de “Il Codice da Vinci”, un thriller dalla trama mozzafiato, che si snoda a ritmo incalzante in una selva di simboli occulti, codici enigmatici e luoghi misteriosi.

Spostare la cache di apt

Può capitare che il mount point di “/var” sia troppo piccolo e non si riesca più a scaricare i pacchetti debian.

Una soluzione è quella di spostare la directory su un altro mount-point.

Verificare l’attuale configurazione:

[root] apt-config dump | grep “^Dir::Cache”

Dir::Cache “var/cache/apt/”;
Dir::Cache::archives “archives/”;
Dir::Cache::srcpkgcache “srcpkgcache.bin”;
Dir::Cache::pkgcache “pkgcache.bin”;

Cancellare i pacchetti installati più vecchi:
[root] apt-get autoclean

Spostare il repository:
[root] mv /var/cache/apt /usr/local/
[root] mkdir /usr/local/apt/partial

Cambiare la configurazione di apt:

[root] echo “Dir::Cache “/usr/local/apt”;” >> /etc/apt/apt.conf
[root] echo “Dir::Cache::Archives “/usr/local/apt/archives”;” >> /etc/apt/apt.conf

Verificare la configurazione:
[root] cat /etc/apt/apt.conf
Dir::Cache “/usr/local/apt”;
Dir::Cache::Archives “/usr/local/apt/archives”;

[root] apt-config dump | grep “^Dir::Cache”

Aggiornare la cache:
[root] apt-get update

Installare gli aggiornamenti:
[root] apt-get upgrade